Bambini e Bambine di Strada di Nairobi
Il progetto è indirizzato alle bambine e ai bambini delle baraccopoli di Nairobi. Molti di loro vivono con la propria famiglia (spesso monoparentale) ma frequentano solo saltuariamente la scuola perché vanno raccogliere materiali nelle discariche per poi rivenderlo e comprare cibo. Alcuni di loro invece sono i cosiddetti “street children” e cioè vivono per strada, fanno uso di droghe (in particolare sniffano la colla), sono coinvolti in attività illegali; molte bambine di strada si prostituiscono.
L’obiettivo del progetto è di usare le arti (acrobazie, acro-yoga, danza, musica, percussioni, pittura) per:
- Aumentare l’autostima delle bambine e dei bambini, la loro capacità di prendere decisioni, la loro fiducia nell’altro
- Creare un luogo protetto dove offrire loro una formazione su alcuni temi come la salute sessuale, la non violenza e il senso civico
Gli artisti coinvolti nel progetto sono 18. Ognuna/o di loro svolge un corso almeno una volta a settimana in una delle 9 baraccopoli coinvolte nel progetto. Le attività sono coordinate dai Nafsi (parola swahili per “anima”) Africa Acrobats, un gruppo di giovani artisti africani che provengono anche loro dalle baraccopoli di Nairobi. Il progetto prevede anche la distribuzione gratuita per strada del piatto tipico locale ogni 15 giorni in una baraccopoli diversa, allo scopo di avvicinare e coinvolgere altre bambine/bambini di strada.
I bambini sono attratti dalla attività che svolgono gli artisti; possono identificarsi e vedere in loro dei modelli positivi, dal momento che provengono dallo stesso ambiente. Una volta conquistata la fiducia dei bambini di strada, gli artisti provano a farli tornare presso la propria famiglia o a inserirsi in un centro di recupero. Per gli altri bambini, che vivono con la propria famiglia, lo scopo è valorizzare i loro talenti e motivarli perché frequentino regolarmente la scuola.
I Nafsi si esibiscono in spettacoli, che servono loro per autofinanziarsi. Hanno amici e sostenitori anche in Europa, dove sono spesso invitati per le loro capacità circensi e dove hanno anche vinto vari premi e sono attesi di anno in anno con i loro “tour”.
Durante questi viaggi hanno conosciuto Agnese, che li ha sostenuti e ospitati nelle loro tappe “romane”. E’ così, grazie al legame che gli amici e i colleghi hanno voluto mantenere dopo la prematura scomparsa di Agnese, che il progetto dei Nafsi è arrivato a Koinonia.